giovedì 31 gennaio 2008

2008: Festa Don Bosco - "Da mihi animas, caetera tolle"













1. ANNO ORATORIANO 2007-2008
TEMA FORMATIVO DELL'ANNO:

"Educhiamo col cuore di don Bosco per lo sviluppo integrale della vita dei giovani soprattutto i più poveri e svantaggiati promuovendo i loro diritti" (Strenna del Rettor Maggiore dei salesiani, don Pascual CHAVEZ, per l'anno 2008)



2. DON BOSCO: LA SUA VITA IN 52 PUNTI

-16 agosto 1815 - (data del registro parrocchiale) Giovanni Bosco nasce alla cascina Becchi, gruppo di case che fa parte di Morialdo, frazione di Castelnuovo d'Asti. da papà Francesco e mamma Margherita Occhiena. Giovanni è il terzo di tre fratelli.

-1817 - Muore il padre lasciando orfani Giovanni e Giuseppe (i figli avuti da Margherita) e Antonio, nato da un precedente matrimonio. La difficile situazione economica grava sulle spalle della mamma Margherita che riuscirà a superare il difficile compito

-1824 - Dio appare in sogno a Giovanni e lo chiama a: prendersi cura dei giovani abbandonati e incamminati per una cattiva strada. Giovanni appare da subito capace di integrarsi con i ragazzi anche più grandi di lui, conquistandoli con le sue maniere affabili e giocose.
-1826 - Prima Comunione di Giovanni.
-Febbraio 1827 - Abbandona giovanissimo la sua casa e va a lavorare come garzone di stalla alla cascina Moglia, a Moncucco per cercare di mantenersi agli studi da prete, nonché per l'avversione ai suoi studi del fratello Antonio. Qui incontra Don Calosso, suo mecenate, ma anch'egli lo abbandona troppo presto causa morte.
- Novembre 1830 - Ritorna a casa e il fratello Antonio, che sta per sposarsi, si disinteressa degli studi di Giovanni, che può frequentare le scuole pubbliche di Castelnuovo.
-Novembre 1831 - Giovanni si trasferisce a Chieri, grazie anche alla colletta dei contadini vicini di casa. Vi trascorrerà dieci anni della sua vita imparando mille mestieri per mantenersi.
-1832 - La Società dell'Allegria è il frutto tangibile della sua prima opera: compiere bene i propri doveri di cristiano e di studenti ed essere allegri sonoi suoi punti fondamentali.
-1833 - Riceve la Cresima a Buttigliera d'Asti.
-1834 - Conosce Luigi Comollo, il primo " ragazzo santo " che incontra nella sua vita. Ne pubblicherà una breve biografia nel 1844.
-30 Ottobre 1835 - Dopo un colloquio con mamma Margherita, che scese a Chieri inviata dal parroco di Castelnuovo che cercava di dissuaderlo, entra nel Seminario di Chieri. Ha deciso di diventare sacerdote.
-29 marzo 1841 - È ordinato Diacono.
-5 giugno 1841 - Giovanni Bosco è consacrato Sacerdote dall'Arcivescovo di Torino, mons. Fransoni. Il giorno seguente dice la sua prima Messa all'altare dell'Angelo Custode nella chiesa di san Francesco d'Assisi. Lo assiste don Cafasso, la guida spirituale della sua vita.
-Autunno 1841 - Iscritto al Convitto Ecclesiastico di san Francesco d'Assisi per perfezionare gli studi teologici comincia l'esplorazione della città di Torino scoprendo che centinaia di giovani erano allo sbando per le strade.
-8 dicembre 1841 - Incontra nella sacrestia della chiesa di san Francesco di Assisi un giovane immigrato astigiano, Bartolomeo Garelli. Invita lui e i suoi amici a un incontro settimanale. Qui comincia la storia dell' Oratorio.
-12 aprile 1846 - Dopo diversi itinerari l' oratorio si trasferisce sotto una tettoia affittata da Francesco Pinardi, a Valdocco. Questa sarà la sua sede stabile, la Casa Madre di tutte le case salesiane. definitivo. Centinaia di ragazzi frequentano l' oratorio e imparano il mestiere nei laboratori che Don Bosco ha costruito per loro.
-Luglio 1846 - Le preghiere dei giovani oratoriani, strappano Giovanni dalla morte per una malattia.
-3 novembre 1846 - Dopo una lunga convalescenza passata ai Becchi, don Bosco ritorna all'Oratorio accompagnato dalla madre Margherita; lei diventerà la mamma ai ragazzi di Giovanni. Nasce la scuola.
-12 aprile 1847 - Nell'Oratorio nasce la prima associazione di giovani impegnati: la Compagnia di San Luigi.
-Dicembre 1847 - Apre l'oratorio dedicato a S.Luigi a Torino, nei pressi di Porta Nuova.
-Marzo 1848 - Scoppia la prima guerra d'indipendenza italiana. La "politica" si diffonde tra gli aiutanti di don Bosco, che gli sollevano contro i giovani più grandi degli oratori di Valdocco e di S. Luigi. Durante la primavera, qualcuno gli spara una fucilata dalla finestra della cappella-tettoia. Il colpo va a vuoto.
-1849 - La profonda crisi economica dovuta alla guerra, da una parte aumenta a vista d'occhio il numero di ragazzi ospitati all'oratorio, e dall'altra ne aggrava il mantenimento. Don Bosco inventa le lotterie cittadine.
-1850 - Don Bosco fonda all'Oratorio una Società di mutuo soccorso per giovani lavoratori.
-1853 - Don Bosco fonda le Letture Cattoliche, piccoli libri mensili per l'istruzione cristiana della gente. Iniziano a funzionare nell'Oratorio i primi laboratori professionali, e si sviluppano le scuole interne, che ospiteranno i ragazzi più bisognosi di cure e protezione.
-26 gennaio 1854 - Don Bosco propone a quattro giovani (Rua, Cagliero, Rocchietti, Artiglia) la fondazione dei Salesiani: si tratta di fare una promessa di impegnarsi "nella carità verso il prossimo".
-Estate 1854 - Dopo l'epidemia di colera, i ragazzi dell'oratorio curano gli ammalati nei lazzaretti.

-29 ottobre 1854 - Entra all'Oratorio Domenico Savio, il "ragazzo santo ". Lascerà un segno indelebile nella storia.
-25 marzo 1855 - Don Bosco ordina il primo salesiano: è Michele Rua.
-8 giugno 1856 - Domenico Savio fonda la Compagnia dell'lmmacolata. È un gruppo scelto di giovani che collaborano con don Bosco nelI'assistere e nel far del bene ai propri compagni.
-25 novembre 1856 - Muore mamma Margherita.
-9 marzo 1857 - Muore Domenico Savio. Venne proclamato Santo nel 1954.
-1857 - Don Bosco inizia la stesura delle " Regole dei Salesiani" spinto dall'entusiasmo del Papa Pio IX per le sue "cose meravigliose".
-18 dicembre 1859 - Nasce ufficialmente la Congregazione Salesiana. Con don Bosco, con i primi diciotto salesiani.
-1860 - Muore don Giuseppe Cafasso. Michele Rua, diventa prete.
-1863 - Don Bosco apre la prima casa salesiana fuori Torino: il " piccolo seminario" di Mirabello Monferrato. A dirigerla manda don Michele Rua.
-Marzo 1864 - Si pone la prima pietra del Santuario di Maria Ausiliatrice in Valdocco.
-9 giugno 1868 - Consacrazione del Santuario di Maria Ausiliatrice.
-1 marzo 1869 - La Pia Società Salesiana è approvata dalla Santa Sede.
-7 dicembre 1871 - Seconda grave malattia mentre visita la casa salesiana di Varazze: dura 50 giorni.
-5 agosto 1872 - Nasce la Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che affianca l'opera dei Salesiani.
-11 novembre 1875 - Iniziano le Missioni Salesiane. Capeggiati da don Giovanni Cagliero partono per l'America del Sud i primi dieci missionari.
-1876 - Don Bosco fonda i Cooperatori. Essi dovranno " aiutare la Chiesa, i Vescovi, i Parroci promovendo il bene secondo lo spirito della Società Salesiana".
-1878 - Muore papa Pio IX. Don Bosco è ricevuto in udienza, dal suo successore, Leone Xlll.
-1879 - I primi missionari salesiani entrano nella Patagonia.
-1880 - Papa Leone Xlll affida a don Bosco la costruzione del Tempio del Sacro Cuore in Roma.
-1883 - Dura quattro mesi il peregrinare in terra di Francia, cercando di raccogliere con l' elemosina i fondi per costruire il Tempio. Diventa nuovo Arcivescovo di Torino il cardinale Alimonda, da molto tempo amico e ammiratore di don Bosco.
-7 dicembre 1884 - Giovanni Cagliero, uno dei primi "ragazzi " di Don Bosco è consacrato Vescovo.
-1886 - Secondo pellegrinaggio a scopo fondi: questa volta è in Spagna dove raccoglierà ben altri frutti. Si apre un futuro glorioso per la Congregazione Salesiana in Spagna.
-16 maggio 1887 - In aprile don Bosco scende un'ultima volta a Roma, per la consacrazione del Tempio del Sacro Cuore. La sua salute è a pezzi.

-31 gennaio 1888 - Don Bosco muore all'alba.

-2 giugno 1929 - Il Papa Pio XI beatifica don Bosco.

-I APRILE,g iorno di Pasqua 1934 - Don Bosco, viene dichiarato Santo.

Dagli scritti di San Giovanni Bosco: "Da mihi animas, caetera tolle".

Ho fatto sempre quello che ho potuto: quanto ancora resta da fare!... Ci penseranno i miei figli.

mercoledì 23 gennaio 2008

martedì 22 gennaio 2008

Buona festa di Laura Vicuna



22 gennaio 2008

Buona festa di
Laura Vicuña!





Laura ha fatto 100ntro!

Il 22 gennaio 1904 è ricordato come una data tristissima a Junín de los Andes in Argentina: moriva una ragazza di 13 anni dopo essersi consumata in uno straordinario gesto d’amore. Un momento di smarrimento per tutti e di terribile solitudine per sua madre che finalmente aveva capito quanto l’amasse. Una storia drammatica ma segnata da un profondo senso di Dio e da un amore senza confini.
Laura venne dichiarata Beata da Giovanni Paolo II° al Colle Don Bosco il 3 settembre 1988.
La ricordiamo oggi, 100 anni dopo e vogliamo ricordarla così: bella, sorridente, felice di poter ancora indicare ai giovani di oggi passi di santità.
Laura ci ha scritto, assieme a Domenico Savio, perché vuole parlarci ancora ed accompagnarci sulle strade di luce che l’hanno condotta a Dio.





Ciao a tutti!
Forse già ci conoscete, forse no. Di sicuro siete nostri amici. Perciò non ci facciamo tanti problemi a scrivervi. Io sono Laura e ho quasi 13 anni.

Ed io mi chiamo Domenico. Ho 15 anni.

Abbiamo anche qualcosa in comune: frequentiamo tutti o abbiamo frequentato una scuola o un centro giovanile salesiano. Io l’ ho frequentato in Argentina. La mia scuola era tenuta dalle suore salesiane, le Figlie di Maria Ausiliatrice.
Ricordo tante cose delle mie insegnanti, una in particolare mi ha sempre colpito: l’amore con cui seguivano noi ragazze. Ci volevano proprio bene, ci aiutavano, si facevano in quattro per noi. Da loro io ho imparato a voler bene a tutti, cominciando dalle mie compagne. Anzi, ho giurato a me stessa che non sarei mai passata accanto a qualcuno con indifferenza.

Io, invece, sono vissuto nell’oratorio di Torino Valdocco. Ho incontrato un prete che è diventato il mio più grande amico. A lui confidavo i miei segreti più segreti. Lui mi capiva, mi consigliava, sapeva sempre dirmi la parola giusta al momento giusto… E poi ricordo i miei compagni, le partite in cortile, le risate… Al mio amico prete piacevano molto i nostri schiamazzi, la nostra allegria. Anzi, un giorno mi ha detto che più uno è amico di Dio, più è allegro.

C’è un’altra cosa che abbiamo senz’altro in comune con voi… I sogni!

I sogni! Il mio amico prete ne ha raccontati tanti a me e ai miei compagni. Che sogni, i suoi!

Io però intendo parlare dei nostri sogni di ragazzi. Quelli che nascono dentro di noi; quelli che di notte ti fanno pensare e ti fanno fare cose che non avresti mai immaginato. Io per un sogno mi sono giocata la vita.

Me la sono giocata anch’io per il mio grande sogno. Il mio amico prete lo conosceva e mi ha aiutato a realizzarlo. E’ quel sogno che ha dato grinta a tutte le mie giornate.

Adesso magari voi potreste chiederci: “ E diteci quali erano i vostri sogni. Magari scopriamo che sono anche i nostri e allora sì che saremmo veramente amici”.
Sarebbe facile per noi svelarvi subito i nostri segreti, ma… un po’ di suspense ci vuole. Chiedete ad un animatore, ad un’insegnante, loro senz’altro vi racconteranno tutto di noi.
Poi una volta che ci conoscerete meglio, potreste scriverci o mettervi in comunicazione con noi in tanti modi… E ricordate che questo è un anno speciale per noi!

Laura ed io stiamo già aspettando.

Laura & Domenico


LAURA: PERCHÉ UN MODELLO?

˜ Perché non chiuse gli occhi davanti alla realtà dolorosa in cui venne a trovarsi. Non volle evadere i problemi familiari cercando scappatoie o fughe. Accettò la sua situazione ad occhi aperti e cercò di darvi una risposta matura nella fede.

˜ Perché visse la santità nel quotidiano nelle piccole cose, nella semplicità dei doveri e negli avvenimenti di ogni giorno. Cercò Dio in tutto e fece della sua piccola storia una storia di salvezza.

˜ Perché in un’ epoca in cui si parla e si discute sull’identità della donna, Laura balza in primo piano per dirci che essere donna vuol dire assumere con coraggio la propria natura e dignità e difenderla sino alle ultime conseguenze.

˜ Perché arrivò al gesto supremo dell’amore cristiano: dare la vita per i fratelli. La sua vita e la sua morte sono state una continua offerta a Dio.

“La santità è cosa di tutti: non è questione di età, professione, razza o condizione sociale”
(dall’omelia di Giovanni Paolo II durante la beatificazione di L. Vicuña il 3 settembre 1988)

giovedì 10 gennaio 2008

Tutti a Torino da Maria Ausiliatrice la MADONNA salesiana

Nella realtà salesiana quando si parla di Torino non si può non pensare a Don Bosco, e noi siamo voluti andare a far visita proprio a colui che ci ha trasmesso il suo forte carisma.

Approfittatori, ci siamo intrufolati anche in altre case famose.........ma no???!!!!

Non è quella del grande fratello!!!

......ma dei grandi SANTI : S.Maria Domenica Mazzarello (che ha fondato l'ordine delle figlie di Maria Ausuliatrice salesiane di Don Bosco); la beata mamma Margherita (madre di Don Bosco e dei suoi molteplici ragazzi); S. Domenico Savio ( 13enne santo appartenuto all'oratorio di Don Bosco protettore dei feti e delle mamme gravide in difficoltà).....

E' superfluo, dirvi che è stato magnifico ritrovarsi nei loro luoghi e nel sontuoso santuario a Torino della Madonna di Maria Ausiliatrice...

Basta chiacchere, godetevi e perdetevi in queste prime foto pubblicate; se sei venuto ci sei senz'altro. ciao e commenta.



















La Piccola Grande Cena